FICODINDIA DELL’ETNA
La denominazione d’origine “Ficodindia dell’Etna” si riferisce alle cultivar della Opuntia ficus-indica.
La pianta, a crescita molto rapida, può raggiungere i 3-5 metri di altezza.
Le radici sono generate dalle foglie carnose (pale) che si sovrappongono, dando vita alla caratteristica forma di albero senza tronco e senza rami che la contraddistingue.
Il prodotto finito è un frutto di forma ovoidale appartenenti a tre varietà:
- Sulfarina o Nostrale: a polpa gialla, consistente e saporita
- Sanguigna: a polpa rossa, succosa e dal gusto corposo
- Muscaredda o Sciannarina: a polpa bianca, dal sapore particolarmente delicato
I frutti vengono distinti secondo il periodo di maturazione in “Agostani” o “Latini” (primo fiore) e “Scozzolati” (seconda fioritura).
I frutti vengono immessi sul mercato dopo essere stati sottoposti a “despinatura”, particolare lavorazione che consente di eliminare le numerose spine presenti sulla parte esterna dei frutti.
Comuni di Bronte, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Camporotondo, Belpasso e Paternò, in provincia di Catania
fonte colture siciliane
FICODINDIA DELL’ETNA
Informazioni article by:BED AND BREAKFAST BAOBAB, Piazza Armerina