AREA ARCHEOLOGICA ERCOLANO-NAPOLI
Ercolano è famosa nel mondo per gli scavi archeologici della città romana fondata, secondo la leggenda, da Ercole e distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.; insieme a quelli di Pompei e Oplontis, fanno parte del Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il tratto del Corso Resina che dagli Scavi archeologici arriva fino a Torre del Greco è chiamato Miglio d'Oro per le splendide ville del XVIII secolo allineate ai suoi lati.
Nel 1709 Emanuele Maurizio di Lorena Principe D’Elbeuf, mentre stava costruendo il suo palazzo presso il litorale di Portici venne a sapere che un tale Nocerino, detto Enzechetta, nello scavare un pozzo in un podere alle spalle del convento degli agostiniani di Resina si imbatté in marmi e colonne antiche. Decise di comprare il fondo e nel 1711 avviò degli scavi attraverso pozzi e cunicoli che raggiunsero l'antico Teatro di Ercolano da cui estrasse statue, marmi e colonne che tenne per sé o inviò in dono presso amici, parenti e regnanti europei.
Grazie a lui il re Carlo III di Borbone decise di acquistare il fondo e avviare scavi sistematici mentre in Europa si diffuse a macchia d’olio la fama dell’antica Ercolano che influenzò enormemente la cultura dell’epoca dando impulso al movimento culturale che fu chiamato Neoclassicismo e alla moda dell’aristocrazia inglese di svolgere il Grand Tour attraverso l'Europa, fino all'Italia e alla Grecia.
Le collezioni si arricchirono ancora di più a partire dal 1750 quando cominciò l'esplorazione della grandiosa villa suburbana appartenuta alla famiglia dei Pisoni, nella quale fu rinvenuta una gran quantità di bellissime statue in bronzo e in marmo, come i due Lottatori (o Corridori) e il Mercurio Dormiente. Ma ancora più straordinario fu il ritrovamento, nel 1752, dei papiri carbonizzati della biblioteca della villa che da quel momento divenne nota in tutto il mondo come Villa dei Papiri
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