ISERNIA
Cittadina capoluogo di provincia, il cui centro storico rivela una matrice medievale sull’insediamento della colonia latina del III secolo a.C., mentre le sue antichissime origini si perdono addirittura nella preistoria. Il territorio collinare presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche contenute, ed offre il panorama dei rilievi circostanti, primi tra tutti quelli della catena delle Mainarde.
LOCALIZZAZIONE
Posta nel bacino superiore del fiume Volturno, si distende sul crinale di uno sperone di travertino, tra Carpino e Sordo, all’incrocio della statale 85 Venafrana con la statale 17 Appulo-Sannitica. L’autostrada più vicina, l’A1, corre a 39 Km di distanza all’altezza del casello di San Vittore, in direzione nord, e a 45 all’altezza di quello di Caianello, in direzione sud. È servita da una stazione ferroviaria sulla linea Campobasso-Vairano; le strade sono generalmente scorrevoli e sicure.
EVOLUZIONE STORICA
In contrada La Pineta è venuto alla luce un giacimento paleolitico di eccezionale importanza in cui utensili ed altri oggetti costituiscono indizio della presenza dell’uomo sin da epoca preistorica. Il popolo dei sanniti stabilì in questa zona uno dei più importanti insediamenti ma dell’antica Aesernia (il cui significato è probabilmente “città sacra”) non resta molto anche a causa delle distruzioni subite per eventi naturali, come i terremoti dell’847, 1349, 1456 e 1805, o per mano dell’uomo: durante la seconda guerra mondiale la popolazione fu decimata da violentissimi bombardamenti che rasero al suolo gran parte dell’abitato; quel sacrificio di vite umane valse alla cittadina una decorazione. Le vicende storiche della comunità sono legate a quelle del regno di Napoli, cui la popolazione manifestò sempre una convinta fedeltà che la portò a reagire con estrema violenza prima all’istituzione della Repubblica partenopea e poi all’annessione al regno d’Italia. Già capoluogo di distretto e di circondario dopo la fine del regime feudale, la cittadina è capoluogo di provincia dal 3 marzo 1970. Tratti del giro delle mura sono ancora distintamente visibili ma i monumenti più significativi sono senz’altro la cattedrale, rifatta nel 1837 ma che sorge sui resti di un antico tempio, l’arco annesso con le statue acefale d’epoca romana e la fontana della Fraterna, di origine trecentesca ma realizzata con materiali di più antica origine. Degni di menzione sono anche la chiesa dei Ss. Cos’ama e Damiano e l’ex convento di Santa Maria delle Monache che ospita oggi il museo; ben poco rimane dello stabilimento termale realizzato alla fine dell’800 intorno ad una sorgente di acqua sulfurea, e da decenni disattivato.
FESTE E FIERE
Come in altri centri del Molise, tra la fine di dicembre e inizio gennaio si eseguono le tradizionali “maitunate” nella caratteristica zona del “Codacchio”; sempre qui, nel mese di febbraio viene rappresentata la fine del Carnevale. Il 13 giugno la comunità di zingari, numerosa nella città, organizza una sfilata di cavalli bardati con nastri coloratissimi in onore di Sant’Antonio. Il 28 e il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, ha luogo la caratteristica “Fiera delle cipolle”, assai frequentata. A settembre per una settimana, vengono organizzate diverse manifestazioni in piazza. Una festa molto sentita dagli abitanti di Isernia è quella dei santi Cosma e Damiano, con sagra omonima.
fonte sito isernia turismo
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Informazioni article by:NETWORK PORTALI, Pisa